Questo libro nasce a seguito di una ricerca meticolosa di documenti e foto dell’epoca: due piccoli quaderni usati come diari ed una decina di pacchetti contenenti le lettere di Arnaldo Berni, racchiudono tre anni di vicende personali e militari di un ufficiale italiano, un giovane d’animo colto e sensibile, uno tra i tanti chiamati in quell’anno 1915 in cui anche l’Italia, schieratasi con l’Intesa e contro l’ex alleato austro-ungarico e germanico, decide la propria entrata nel conflitto.Il Capitano sepolto nei ghiacci è la storia della vita militare di Arnaldo Berni, Capitano degli alpini, nato a Mantova il 2 Giugno 1894 e morto il 3 Settembre 1918, a poche settimane dalla fine della guerra, nel trincerone di ghiacci in vetta alla Punta San Matteo, a 3.678 metri di altezza nel Gruppo Meridionale dell’Ortles.

“Venne la morte, un mattino, annunciata come negli incantesimi dai tuoni e dai lampi delle bombarde. Enormi blocchi di ghiaccio venivano staccati dalle granate e crollavano nel trincerone, caposaldo della difesa che pareva preparato per una festa, con quelle pareti azzurre e scintillanti, con quella luce diafana che entrando dalle brevi aperture creava come un mondo di sogno. Il Capitano Berni era nel punto più esposto quando una franata di ghiaccio lo seppellì in quella tomba di cristallo. che diventò per sempre la sua tomba. E bene fecero gli amici a lasciarlo lassù, perché non avrebbe desiderato altro posto per quel suo corpo atletico che racchiudeva l’animo e i sogni di un fanciullo decenne”. (Bruno Credaro, 1955)


Il Capitano sepolto nei ghiacci
 è un libro bellissimo, un vero documento storico, una riscoperta e un atto di amore non solo verso questo giovane, ma per tutti quei soldati, che come lui, hanno dato la propria vita difendendo la patria dal nemico, convinti dei propri ideali, che riconducono al classico motto: “Dio, patria e Famiglia”.Le oltre 200 fotografie dell’epoca costituiscono una preziosa documentazione: sono state ricercate con cura e meticolosamente restaurate, facendo diventare così questo magnifico libro non solo la storia dell’eroico capitano Berni, ma anche una testimonianza delle condizioni dei nostri alpini sul fronte delle montagne, costretti a combattere ad altezze che sono spesso solo meta degli alpinisti.
I diari, le lettere, le documentazioni, ci illustrano la durezza e a volte anche l’inutilità di questa guerra combattuta su ripidissimi pendii, su ghiacciai e su passi impervi, che non erano certamente obbiettivi strategici, ma che la follia dei comandanti supremi portava a considerare tali.
Chi visita questi luoghi può rendersi conto di quanto viene espresso nel libro, eppure non vi è rabbia in Arnaldo Berni, neppure odio, ma solo un grande spirito di obbedienza ai superiori e un profondo amore per la patria.

Il Capitano sepolto nei ghiacci è stato nel 2014 fonte di ispirazione per Antonio Ballerini: affascinato dalla figura di Arnaldo Berni, Ballerini scrive, e pubblica proprio con Alpinia Editrice,  il romanzo storico “Cristalli di memoria” . Intrecciando la verità storica con una cornice di fantasia, Ballerini  immagina infatti che una coppia di alpinisti sulle tracce della Grande Guerra ritrovi tra le nevi del San Matteo il diario di Primo Corsi, fantomatico amico e soldato di Berni. Attraverso la lettura di quelle pagine, riprendono vita le fatiche e difficoltà quotidiane, le snervanti attese degli alpini sulle trincee in alta quota e le straordinarie qualità umane del giovanissimo comandante.

Nel 2016 “Cristalli di memoria” vince il Premio Mario Rigoni Stern.

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