Su RAI Storia le vicende del “Capitano sepolto nei ghiacci”
IL CAPITANO DEI GHIACCI
il 12 gennaio alle 21:10
RAI STORIA
Il film è ispirato ai libri sul Capitano degli alpini Arnaldo Berni, pubblicati da Alpinia editrice
Vetta del monte San Matteo, 3 settembre 1918. Sul palcoscenico della battaglia più alta della storia, a 3678 m di quota, trova la morte il giovane capitano degli alpini Arnaldo Berni, il cui corpo ancora giace sepolto nei ghiacci.
Dal fronte italo-austriaco Berni scrisse, durante gli anni della guerra, più di 700 lettere, raccontando la guerra e la vita, la montagna e la speranza. Ogni giorno i soldati combattevano contro i proiettili, e la morte vestiva spesso la divisa austro-ungarica, ma più spesso ancora amava indossare il manto bianco della valanga, travolgendo indistintamente divisioni italiane e austriache.
Paolo Mieli introduce su Rai Storia il docufilm di Matteo Raffaelli.
Nei libri le commoventi vicende di vita e di guerra
La vita e le vicende umane e di guerra di Arnaldo Berni sono raccontate nei libri vincitori di importanti riconoscimenti, editi da Alpinia editrice.
‘Il Capitano sepolto nei ghiacci’ a cura di Bepi Magrin (Alpinia editrice), giunto alla terza edizione, ha ispirato lo splendido romanzo ‘Cristalli di memoria’ di Antonio Ballerini (Alpinia editrice) vincitore del Premio Mario Rigoni Stern nel 2016, oltre che del Premio Alpini Sempre.
Le aspre battaglie disputate sulla vetta del Monte San Matteo sono raccontate nel pregiato volume ‘Battaglie per il San Matteo’ di Fantelli, Magrin, Peretti (Alpinia editrice) Premio Valdisole nel 2008 e Premio De Cia nel 2010.
RaiPlay per riguardare il film
Il docufilm è stato trasmesso il 12 gennaio su Rai Storia, ma è possibile rivederlo su RaiPlay seguendo questo link
Dai libri al film
Fin dalla prima pubblicazione del libro Il Capitano sepolto nei ghiacci, è nata l’idea di poterne trarre un film in cui si potessero apprezzare le qualità di quel giovane uomo capace di commuovere e commuoversi e di trasmettere nei suoi scritti la sua sensibilità e la sua umanità. Ma non era facile trovare chi potesse realizzarlo nel rispetto della figura di quell’Alpino tanto amato e rispettato.
Le scene del film ambientate in Alta Valtellina sono state girate sulla vetta del Monte San Matteo, in zona Stelvio, al Forte Venini di Oga, al Museo Vallivo di Valfurva
Matteo Raffaelli, già premio della critica per Mareyeursal Migranti Film Festival, con “Il Capitano dei Ghiacci”, documentario prodotto da Marco Nereo Rotelli e Elena Lombardi di Art Project con Istituto Luce Cinecittà, produttore associato HF4, con il Patrocinio del Comune di Mantova e Associazione Mantova Film Commission, che per la prima volta ha visto un dispiegamento di forze che ha coinvolto anche il Corpo degli Alpini, con riprese che hanno toccato la quota di 3.700 metri di altezza, in un arco di tempo di circa 12 mesi.